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12/03/2003
Opinioni & Cultura
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GENITORI È MEGLIO CHE VIGILATE !
Individuare per tempo il disagio giovanile
Autore : Piazza Giacomo

Non è facile individuare il disagio nei ragazzi. Spesso è mascherato dagli atteggiamenti tipici dell' età, influenzati da fattori ormonali che coinvolgono il cambiamento fisico e psicologico del ragazzo.
Di certo un atteggiamento più permissivo da parte del mondo degli adulti tende a favorire l'affermarsi di situazioni "devianti".

C'è comunque una fase tra la terza media e la prima superiore in cui l' adolescente "rompe" definitivamente con l' infanzia entrando nell' età adulta. Può essere la gita di terza media di fine anno o la gita "di studio" della prima superiore in cui il ragazzo sperimenta (o viene a contatto) due dei principali comportamenti trasgressivi di oggi: la droga e l' alcool, e a volte anche le prime esperienze sessuali.
I professori, che dovrebbero vigilare, fingono di non vedere "lasciando fare" per non essere coinvolti in situazioni "delicate" o semplicemente considerano questi comportamenti "normali".

I genitori difficilmente si accorgono di questo "iniziazione", anche perchè l'adolescente tende per natura a coprire ciò che ha fatto con i suoi amici, non sapendo quale sarebbe la reazione dell' adulto.
L' averla "fatta franca", porta l' adolescente a "partire" nel modo peggiore nell' adolescenza. Incomincia così diventare importante la compagnia dove si trova la forza di sperimentare le trasgressioni, spesso "aiutati" da amici più grandi.
L' affermarsi di questi atteggiamenti non è veloce, ma lento e progressivo: quando il genitore se ne accorge, di solito perchè il figlio torna a casa ben oltre l' orario pattuito, a volte ubriaco o fatto o tutt'e due, è purtroppo troppo tardi.
Infatti il "mostrare" ai genitori di aver trasgredito è il tentativo di affermare che la sua autorità è stata violata definitivamente. Da allora, le trasgressioni sono viste non come "qualcosa di pericoloso o negativo" come gli adulti credono, ma come un appartenere al gruppo, l'essere importanti per se stessi perchè privi dei limiti imposti dagli adulti.

Osservando bene gli adolescenti nella fascia d'età 12 -17 anni, un segnale di allarme di comportamenti "devianti", deriva dal loro rapporto con il proprio corpo e con gli oggetti di consumo, in primis il motorino.


Un ragazzo con una personalità "delicata" o in crisi, tenderà ad isolarsi oltre misura in famiglia rintanandosi nella sua camera ai video games o alla sua TV personale, investendo tutto (o quasi) nel gruppo di amici, condividendone poi qualsiasi esperienza.
I capelli colorati, il modo di vestire "strano" o eccessivamente alla moda, devono insospettire i genitori come manifestazioni evidenti di un disagio profondo.
Un altro parametro che identifica un disagio, è il rapporto che l' adolescente ha con la moto e poi dopo i 18 anni con l' automobile. Essendo due oggetti di primaria importanza e di un certo costo (comprese le riparazioni), se l' adolescente li tiene male, ha frequenti incidenti di piccola entità, è bene insospettirsi ed indagare nella vita del ragazzo, perchè il dare poca importanza ad oggetti molto importanti e di valore può nascondere delle alterazioni fisiche provocate da un utilizzo di alcool e droghe.
Vediamo in breve quali sono i comportamenti "normali" che un adolescente può avere e che potrebbero rassicurare i genitori:

Il ragazzo equilibrato pur vivendo appieno l' adolescenza, non segue mai le mode per intero, tende sempre a riequilibrare i suoi atteggiamenti, non chiudendosi ai consigli e al dialogo con gli adulti.
Deve mantenere sempre e comunque un dialogo aperto con i genitori, anche se con momenti di discussione più o meno intensi.
Deve avere cura della propria persona e degli oggetti che gli vengono affidati.
Può seguire mode, ma senza fissarsi più di tanto sulle stesse, verso cantanti, attori o altri personaggi famosi.
Deve cercare di studiare in proporzione con le proprie capacità.
Non deve diventare "compagnia dipendente", ma rispettare orari e imposizioni degli adulti (purchè non assurde !). Deve riuscire a stare lontano dagli amici per il tempo che vuole attendendo anche ai tempi della famiglia.
Deve avere relazioni amichevoli sia con ragazzi che ragazze con un giusto equilibrio.
Non deve isolarsi in casa, ma vivere in famiglia ed essere coinvolto nella vita della stessa.
Deve avere più di un interesse, fare dello sport, mangiare sano e non fumare !
Non deve frequentare ragazzi che siano maggiori di 10 anni.
E' chiaro che l' adulto non deve trasformarsi in un "oppressore" intrufolandosi nella vita del figlio, ma è bene che verifichi ogni tanto le compagnie, dove va alla sera, se sta via a dormire e controllare se è dove deve essere.

La "violazione" di uno o più di queste norme devono insospettire.

Il genitore deve tenere presente che nei vari anni dell' adolescenza ci sono delle "tappe" che il ragazzo deve raggiungere altrimenti è bene pensare che ha bisogno di aiuto, psicologi e psichiatri sono a disposizione per aiutare chi è in difficoltà, rivolgersi a loro, anche con tutta la famiglia, non è un disonore ma una dimostrazione di serietà che può evitare problemi futuri. Fingere di non vedere, giustificare sempre e comunque il proprio figlio, contro tutto e tutti, non "avere tempo tanto crescerà"è pericoloso oggi più che una volta e quando ci si accorge del problema è ormai troppo tardi !

Marzo 2003


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