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15/03/2005
Opinioni & Cultura
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DON ACHILLE SCRIVE AI CANDIDATI ALLE COMUNALI DEL 2005
Lettera aperta
Autore : Don Achille

Care candidate e candidati, in questa sera che non mi riserva impegni pressanti, ho pensato di scrivervi una lettera aperta con la quale desidero, innanzitutto, dimostrarvi tutta la mia stima e riconoscenza per aver voluto accettare di far parte di una lista di candidati per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale che ci dovrà guidare per i prossimi anni. Sinceramente vi confesso che avrei preferito la presenza di una terza lista, ma meno male che ce ne sono almeno due: il minimo di democrazia è salvato!




Comunque sta il fatto che almeno voi, più di trenta persone, vi siete resi disponibili per “servire” i vostri concittadini nella gestione della “res publica” , cioè delle cose che riguardano tutti. Ve ne sono grato. Troppi son pronti solo a criticare anche in modo un po’ plateale, senza riconoscere minimamente le buone intenzioni di chi si vuole far carico di una responsabilità e ce la mette tutta, e poi “se ne stanno comodamente in pantofole davanti a ….”. Sono capaci di fare il sindaco, gli assessori e i consiglieri quelli che pensano e lavorano sodo per gli affari propri e per il bene di tutti spendono solo parole a sproposito!




Vorrei però anche farvi presente con molta semplicità invitandovi a riflettere, ciascuno per conto proprio : prima di dirci cosa volete fare, costruire o ristrutturare, proibire o permettere, aumentare o tagliare, aggiustare o ampliare, perché non ci dite con molta chiarezza che cosa vi ha spinto a proporvi come candidati per caricarvi sulle spalle responsabilità comunali? Perché non ci dite quale concezione avete della persona? Chi è la persona umana per voi? Chi sono per voi i bambini, i ragazzi, i giovani, i vecchi? Cos’è per voi la famiglia?… Sia quella che nasce in Comune come quella che nasce in Chiesa. E le persone che di fatto convivono a mo’ di famiglia?… Quali sono le varie dimensioni della persona umana che tutti dobbiamo tenere ben presenti? E le necessità che da queste scaturiscono? A quali dare la precedenza perché indispensabili all’equilibrio fondamentale di ogni vita?




Certo qui andiamo nel difficile, ed è così per tutti, ma bisogna pur avere il coraggio ogni tanto di porci certe domande e verifiche. Capisco bene, per esperienza personale, le difficoltà che incontrate mettendovi in questo atteggiamento e attenzione, ma credo che sia indispensabile il farlo.




Vorrei anche aggiungere : quali sono i servizi che un Comune deve offrire ai suoi cittadini? Servizi, cioè risposte ad esigenze vere e profondamente umane. Potrebbe succedere come in una famiglia : il papà e la mamma che concedono tutto pur di togliersi dai piedi i figli petulanti e pretenziosi, che tollerano vizi e capricci per avere il riconoscimento di genitori moderni e quindi il consenso, non sono veri genitori.




Così potrebbe succedere anche in un Comune quando si risponde ai “pruriti” della popolazione per avere un riscontro immediato, e si trascura la fatica di trovare le strade per andare incontro alle vere necessità di tutti, necessità che non sono solo nella dimensione delle cose materiali ma anche di quelle che riguardano il cittadino nella sua realtà di persona.




Questi decenni e la storia antica insegnano che non bastano “panes et circenses” per far vivere bene la gente, ci vuole anche altro!… Anche gli stadi, luogo di gioia e di gioco, son diventati luogo di violenze inaudite!… E l’abbondanza di cibo nei nostri supermercati non garantisce la bellezza del trovarsi insieme uniti attorno allo stesso tavolo!




Certo, la strada che vi si aprirà dinnanzi non è facile, né per chi avrà il maggior consenso popolare e neppure per chi dovrà democraticamente restare all’opposizione in modo costruttivo. Se si vuole veramente il bene di una comunità occorre trovare il punto di equilibrio tra un modo di vedere e l’altro valorizzando il bene che c’è a destra e a sinistra senza la paura di perdere prestigio se accetto un suggerimento che mi viene dall’altra parte, anzi! A questo deve servire il dibattito politico! Non a denigrare l’avversario rifiutando qualsiasi cosa mi venga da lui ma ad avere una visione completa della realtà mettendo insieme armonicamente i diversi punti di vista, solo così ci si arricchisce a vicenda; alla fin fine a guadagnarci sarà il bene di tutti e non il prestigio del proprio schieramento. Allora, dopo le elezioni, ci sarà lavoro per tutti.




Personalmente son portato a credere alla bontà delle intenzioni del prima elezioni se il dopo, pur avendo per così dire perso la corsa, sarà tempo di partecipazione fatta di critica costruttiva stando all’opposizione….. Se mi sta veramente a cuore il bene di una comunità mi do da fare anche se non mi han fatto “papa!”…




Troppo tempo vediamo perdere nelle alte sfere della politica per sostenere la propria parte : pare che l’importante sia poter dire : “Io avevo ragione, l’ho sempre detto!”… ( il popolo italiano ricco di fantasia e di buon senso si sta stancando…) e quindi ci auguriamo che non succeda in una piccola ma importante realtà come quella del nostro Comune.




Infine lasciatemi concludere queste riflessioni a voce alta che vorrei amichevolmente proporvi, senza la pretesa di farvi da maestro, con un brano della Bibbia preso dal 1° libro dei re, che mi sembra utile per tutti vista la difficoltà intrinseca dell’occuparsi del bene comune :




« Il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: “Chiedimi ciò che io devo concederti”. Signore, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene non so come regolarmi. Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?».

Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare e gli disse: «Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause, ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria… ».




Un grande augurio di cuore ai candidati delle due liste per il periodo elettorale ma soprattutto per il dopo che sarà il periodo più importante per tutti comunque siano andati i risultati.




E rivolgendomi a tutti i cittadini di Ballabio : sembra troppo scontato dire che un popolo ha i governanti che si merita ma è anche vero, quindi diamoci da fare in ogni modo perché a chi ci guiderà per i prossimi anni non manchi mai “la saggezza nel governare!”.




Un saluto amichevole per tutti e per ciascuno.

Don Achille




Ballabio, 15 marzo 2005


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