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19/03/2006
Parrocchie di Ballabio
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LA FAMIGLIA SOGGETTO SOCIALE, ATTIVO E RESPONSABILE
La Dottrina Sociale della Chiesa

(Da : I cristiani nella città – Centro Ambrosiano). 5°
A. Conoscere il mondo: la famiglia nella società contemporanea.

Famiglia e complessità sociale.
Come viene concordemente riconosciuto viviamo in una società estremamente variegata e complessa ed è scontato che tale complessità si ripercuota sulla famiglia, cellula e fondamento dell'istituto societario. Infatti nel breve arco di qualche decennio siamo passati da una concezione e da una pratica familiare di tipo tradizionale, fortemente radicata nei valori cristiani, a modelli assai più frastagliati e per molti aspetti meno sereni.
Si fa sempre più forte, ad esempio, l'idea che la famiglia sia un bene particolare, un mondo, un "privato" che ciascuno sceglie secondo i propri gusti e le proprie inclinazioni, a piacimento, così come il modo in cui configurare le relazioni tra i sessi e le generazioni.
Tale idea è in maniera paradossale rafforzata da un atteggiamento di "esaltazione" della famiglia che rischia di non tenere conto adeguatamente della nuova complessità della società. In questa linea, sono attribuiti alla famiglia compiti ed impegni sempre più numerosi, senza peraltro aiutarla a sentirsi parte della società e ad accettare sostegni che provengono dall'esterno e la possono custodire e rafforzare. Si è implicitamente data per scontata l'esistenza della famiglia ed in un certo senso anche la sua "forza", quasi che l'istituzione famiglia non avesse in sé anche numerosi nodi da affrontare e non risentisse al suo interno di tutte le trasformazioni che stanno avvenendo.

La verità è che la famiglia non è un luogo, uno spazio, anche se prende corpo in queste dimensioni e ha bisogno di riferimenti spaziali, ad esempio di una casa. La famiglia è relazione sia simbolica sia strutturale. Lega le persone in un progetto di vita che unisce fra loro in una dimensione orizzontale - quella della coppia - e in una dimensione verticale - quella dei rapporti di discendenza/ascendenza. La famiglia perciò consiste e richiede un vincolo di coppia fra i sessi e una relazione generativa.

Ciò che accade nella famiglia non è senza riflessi per tutte le altre persone che vivono in una comunità territoriale; i problemi della famiglia sono i problemi dell'intera comunità circostante.
In tale prospettiva possiamo dire che la famiglia è un soggetto sociale. Conta sempre più il ruolo che essa ha di mediare le relazioni fra ogni suo componente ed il suo esterno: ciò vale per i piccoli, come per gli adulti e per gli anziani. Queste mediazioni sono relazioni invisibili che la società può tenere nascoste come, viceversa, adeguatamente esplicitare (riconoscere e compensare).

Dare voce alla famiglia.

Oggi queste mediazioni invisibili hanno bisogno di avere una propria voce. Occorre dare maggiore rilevanza a tutte le forme associative che le famiglie creano per realizzare azioni comuni sia per la gestione di servizi per il bene proprio e della comunità civile sia per la promozione dei propri diritti.

La difficoltà di fondo della famiglia consiste nel fatto che essa non riesce ad agire come soggetto mediatore dei rapporti tra il suo interno e gli ambiti esterni: la scuola per i piccoli - il lavoro degli adulti - i servizi per i figli - i servizi per gli anziani.

Non si deve a tale proposito dimenticare lo stretto, problematico, intreccio tra vita familiare e condizioni economiche; condizioni che sono peraltro il frutto della stessa nostra società così avanzata. Si è accresciuta notevolmente la ricchezza, si è innalzato il tenore medio di vita, eppure è praticamente impossibile che l'economia familiare si regga sul salario di un solo coniuge. Il problema scaturisce anzitutto dal fatto che tutti gli ambiti esterni alla famiglia operano sempre più in relazione a se stessi, senza tenere in alcun conto le esigenze della famiglia.

In questo quadro, per quanto riguarda il tema della relazione della famiglia con la società, il compito della Chiesa si precisa come azione di salvaguardia dell'istituto familiare e di stimolo nei confronti di tutti a riscoprire la grandezza che Dio ha voluto porre in esso. Al riguardo, l'autorevole parola del Concilio Vaticano II mantiene tutta la sua efficacia ed attualità: «La famiglia [...] ha ricevuto da Dio questa missione affinché sia la prima e vitale cellula della società».

È questo anzitutto l'ambito della responsabilità dei fedeli laici chiamati a vivere in pienezza la missione di sposi, di padri e di madri, traducendo le loro scelte in forme di autentica testimonianza umana e cristiana: «Le famiglie cristiane che in tutta la loro vita si mostrano coerenti al vangelo e offrono 1'esempio di un matrimonio cristiano, danno al mondo una preziosissima testimonianza del Cristo».

In altri termini, alla Chiesa si presenta una sfida rinnovata: saper coniugare la fedelta alla tradizione con la capacità di illuminare con il proprio sapiente discernimento le condizioni in parte inaspettate in cui vivono le persone della nostra epoca. Sarà questo un modo ulteriore per realizzare l'intenzione del Concilio Vaticano II: quell'aggiornamento che nulla toglie alla dottrina e al deposito della fede, ma insieme non si arrocca su posizioni date, ponendosi in dialogo costruttivo con l'uomo di oggi.


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