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23/04/2006
Parrocchie di Ballabio
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UNA NUOVA STRATEGIA PASTORALE
Tracciata la direzione del cammino che dobbiamo seguire nei prossimi anni

lo scorso Giovedì Santo il nostro Arcivescovo ha indirizzato a tutti i Sacerdoti un documento particolarmente importante per la vita pastorale della nostra chiesa diocesana e logicamente anche per tutte le nostre comunità parrocchiali. Traccia la direzione del cammino che dobbiamo seguire nei prossimi anni per vivere la comunità e la missionarìetà. E ' una traccia autorevole che ci impegna sen%a dubbio a continuare con maggior decisione sulla strada che noi già abbiamo intrapreso. Invito tutti a meditare e riflettere sulle pagine che volta per volta presenteremo sul foglietto interparrocchiale: pregando e riflettendo saremo meglio sostenuti ad accettare le nuove prospettive e i necessari cambiamenti di mentalità e soprattutto spinti a camminare sulla via della "Comunità pastorale" che viene proposta come la nuova realtà, frutto dei segni dei tempi.
VERSO UNA NUOVA STRATEGIA PASTORALE PER LA CHIESA AMBROSIANA
PREMESSA
Questo documento, elaborato all'interno del gruppo dei Vicari episcopali di zona (comprendente anche il Rettore Maggiore dei Seminari, il Vicario episcopale per la formazione permanente del clero e il Responsabile dell'Istituto Sacerdotale Maria Immacolata) presieduto dall'Arcivescovo e coordinato dal Vicario generale, e discusso in due sessioni del Consiglio episcopale milanese, «descrive - come affermato dall'Arcivescovo nell'omelia della Messa crismale di oggi - le linee e i tratti principali di una rinnovata "strategia" nel quadro della "pastorale d'insieme", da avviarsi e svilupparsi nella nostra Chiesa ambrosiana, specie per quanto riguarda la destinazione dei ministri ordinati e la configurazione del ministero del prete in un presbiterio con la corretta e cordiale collaborazione delle altre forme di ministerialità».
Come tale, viene autorevolmente presentato all'intera comunità diocesana quale riferimento per l'avvio e la realizzazione di una nuova strategia pastorale.

1. L'URGENZA E LA NECESSITÀ
DI UNA STRATEGIA PASTORALE NUOVA

Lo slancio missionario a cui la nostra Diocesi e in particolare le nostre parrocchie sono chiamate in questo momento storico della Chiesa ambrosiana sottolinea «l'urgenza e la necessità di una strategia pastorale nuova» (Mi sarete testimoni, n. 35) che richiede, oltre a un lavoro di educazione a una rinnovata coscienza missionaria, «l'impegno - sostenuto dalla fantasia e dall'audacia di cui lo Spirito Santo non priva mai la sua Chiesa - di trovare strade nuove, di tentare iniziative inedite, di mettere in atto sperimentazioni studiate e realizzate nel segno della saggezza, della comunione e del coraggio» (Mi sarete testimoni, n. 37).
L'impegno a trovare strade nuove non nasce anzitutto da situazioni contingenti di difficoltà anche se gravi e capaci di suscitare una reale preoccupazione, ma dall'ansia missionaria che deriva dal mandato di Cristo e dalla convinzione che esso è sempre più urgente per la Chiesa di oggi: il Vangelo è, e non cessa di essere, la "buona notizia" che anche le donne e gli uomini che vivono all'inizio del terzo millennio attendono nel profondo del loro cuore.
Le difficoltà che investono l'azione pastorale sono note: tra le altre, il crescente contesto di scristianizzazione, l'interruzione della traditio fidei all'interno delle famiglie tra una generazione e l'altra, la complessità e la frammentazione culturale della società (anche in riferimento al sempre più rilevante fenomeno migratorio), l'affermarsi di una visione e soprattutto di un modo di vita individualistico. E all'interno della nostra Chiesa, il vistoso calo del numero dei sacerdoti e dei consacrati, la perdurante crisi vocazionale, la difficoltà a trovare una risposta alle più svariate esigenze pastorali. Riferendosi poi più direttamente ai presbiteri,oltre al calo del loro numero, occorre constatare il loro progressivo invecchiamento, le numerose situazioni di solitudine, l'incremento degli impegni pastorali con il rischio di un logoramento delle forze e di un inaridimento interiore, la frequente mancanza di un contesto di vita quotidiana tale da garantire un ritmo più vivibile e meno frammentato.
Accanto alle tante difficoltà esistono non minori elementi di speranza ai quali qui si può solo accennare. A livello di società, il non venire meno di una ricerca di senso, l'esigenza di valori condivisi capaci di guidare il cammino comune, la generosità che si esprime nelle diverse forme di volontariato, un ascolto - magari discusso ma reale - delle parole della Chiesa.
E a livello intraecclesiale, la buona qualità evangelica delle comunità, la dedizione e la perseveranza dei sacerdoti, il loro crescente bisogno di fraternità, l'affermarsi, sia pure a volte solo iniziale, di nuove ministerialità (per es. quelle dei diaconi permanenti, delle consacrate e dei consacrati - che scoprono inedite forme di servizio alle comunità -, dei responsabili laici degli oratori, delle famiglie disposte a un impegno pastorale), l'attenzione costante all'emergere di nuovi bisogni pastorali e sociali, una buona accoglienza e una iniziale valorizzazione degli immigrati, la diffusa sensibilità ecumenica.
(Continua).


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