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26/10/2003
Opinioni & Cultura
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ALL'OMBRA DEI CAMPANILI
Dallo storico dualismo "ballabiese" nasce la Parrocchia di San Lorenzo a Ballabio Inferiore
Autore : Augusto De Micheli

Giano bifronte come il dio greco dal doppio volto. Il nostro paese è sempre stato caratterizzato dalla dualità. Sino all'inizio del secolo esisteva una sola unità parrocchiale, funzionante nella chiesa di Santa Maria Assunta, unica per i due comuni di allora che erano Ballabio Superiore e Ballabio Inferiore.
I più anziani se lo ricordano ancora bene che nel nostro paese esistevano due sindaci e due giunte fino al 1927, quando il "regio decreto dei 29 luglio 1927" creò un unico paese: Ballabio (non più "Superiore" e "inferiore").
Cerchiamo ora di portarci mentalmente alla fine dell'Ottocento: quasi cento anni or sono. Solo ì nostri avi, ormai scomparsi, potrebbero ricordarci qualche dettaglio e alcuni particolari della vicenda.
Sappiamo che l'Italia era ormai unita da tempo (1861) e sulla vita politica dominava lo statista piemontese Giovanni Giolitti, d'indirizzo liberal progressista. Qui da noi stavano prendendo concreta sostanza i desideri di creazione della parrocchia di Ballabio Inferiore, da tempo cullati da buona parte della gente. Grazie ai documenti rintracciati nell'archivio comunale si possono ricostruire, con una buona attendibilità, la storia e i passaggi che hanno portato in porto il progetto.

Nell'anno 1900, presente il monsignore Nasoni, viene stesa e sottoscritta una convenzione tra i due sindaci di Ballabio per elevare la chiesa di San Lorenzo a nuova parrocchia autonoma.
L'iniziativa, molto desiderata dalla frazione "Inferiore", non mancava di incertezze e dubbi, 'come si deduce da una lettera dei febbraio 1901 indirizzata da Giovanni Locatelli fu Mattia, Sindaco di Ballabio Inferiore, a "Sua Eminenza, il Cardinale Ferrari", nella quale si legge: ".. la convenzione tra i due comuni Superiore e Inferiore è stata deliberata con molte perplessità per le clausole meno favorevoli poste per San Lorenzo...". Per fornire alla nuova parrocchia tutto l'arredamento e la sostituzione dei "castello delle campane" viene chiesto "... benevolo aiuto" e si sollecita l'autorizzazione.
Purtroppo entrano in gioco motivi burocratici, esistenti anche allora, e la giunta provinciale amministrativa di Corno, il 14 marzo 1901, sanziona le delibere dei due comuni Superiore e Inferiore, annotando: "...presente che verrà istituita una Parrocchia a sé stante con assegnazione di beni" ... "così si potrà mettere fine a una controversia annosa la quale avrebbe potuto degenerare in un più- acuto dissidio tra due popolazioni contigue...".
L'assegnazione di beni, formanti il "Beneficio Parrocchiale" , tenne a loro volta occupate non poco le varie parti. In occasione - della delibera straordinaria dei Consiglio comunale di Ballabio lnferiore del 10 dicembre 1901, presieduto dal sindaco Giovanni Locatelli, viene verbalizzato che "in seguito alla morte del sacerdote Melesi Silvestro, il Comune ebbe a, rimanere possessore della rendita annua di lire 491,89 ma contemporaneamente cessò la Messa quotidiana, perchè il Beneficio di San Lorenzo, Rocco e Sebastiano ... in forza di una convenzione - che si ritiene non regolare - doveva celebrarsi la Messa alternativamente fra i due Comuni di Ballabio e da qui si scatenarono, fra i due stessi Comuni, tese discordie".

Tutto il 1901 trascorse tra scambi di corrispondenza tra curia di Milano, i due sindaci ed il regio sub economo dei beni ecclesiastici per definire il "beneficio" (rendita) dei nuovo parroco di San Lorenzo. Si arriverà, alla fine, a 1000 lire, con il contributo di cento lire versate dal comune di Ballabio Inferiore. Nel verbale della seduta conciliare dei dicembre di quell'anno si legge: "il Consiglio, avuto presente il desiderio vivissimo della popolazione di porre fine ad una simile questione, per evitare delle spiacevoli conseguenze, delibera ... concorrendo con lire 100 annue per formare le lire 1000, minimo voluto dalla legge".
La Giunta provinciale di Corno pone però ostacoli all'esborso delle cento lire; per superarli si ricorre all'aiuto della curia di Milano (sempre rivolgendosi all’avvocato monsignor Nasoni) finché il primo maggio 1902 la giunta di Como approva l'intervento finanziario delle controverse cento lire da parte del comune di Ballabio Inferiore.
Nonostante questo passo in avanti la strada da percorrere prima di vedere la nascita completa e operativa della nuova unità parrocchiale sarà ancora molto lunga. Il 28/10/1902, il Sindaco di Ballabio Inferiore Vittorio Locatelli, prende penna e calamaio e scrive al cardinal Ferrari una lettera quasi indispettita: "... sinora non è ancora arrivato il decreto della nuova parrocchia di San Lorenzo e (le genti, n.d.r.) non abbino a perdere le funzioni ... e per non essere derisi da quelli di Ballabio Superiore che hanno già incominciato a scherzare ... e per togliere ogni inconveniente".
Il Sindaco Locatelli continua imperterrito la sua battaglia in due occasioni (il 12/12/1902 e il 16/3/1903) rivolgendosi all’onorevole Mario Cermenati per sollecitare l’emissione del decreto ministeriale e poi anche al Ministero dei Culti a Roma. Il decreto ormai sta diventando urgente e indispensabile perché l’edificio della chiesa abbisogna di riparazioni indilazionabili.
E così si arriva alla primavera-estate del 1903 e tutta la parte burocratica si accomoda. Da Roma, il 13 maggio 19M, telegrafa l'On. Cermenati informando che il Decreto Reale del 7 maggio 19M sanziona la "Bolla Arcivescovile" dei 27 ottobre 1902 per la elezione a nuova Parrocchia di San Lorenzo. Dal canto suo il Prefetto dì Corno, il 4 giugno 1903, conferma la nomina (comunale) dei primi tre Fabbriceri: Serafino Cugnaschi, Giuseppe Galbani di Davide, Antonio Selva di Pietro.
E per terminare, la Regia Pretura di Lecco informa, in data 30 giugno 1903, che la Corte d'Appello di Milano ha dato il placet al provvedimento ecclesiastico del 22 maggio di nomina a primo Parroco di San Lorenzo dei Sacerdote Giovanni Gilardi, che già era a Ballabio da oltre 25 anni nella veste di coaudiutore. Pur sapendo che i "carteggi" hanno avuto inizio nel 1900 e si sono chiusi a metà del 1903, si può ipotizzare, con buona certezza, che i colloqui e le iniziative fossero stati avviati almeno un paio di anni prima.
L'affare Parrocchia di San Lorenzo, seppure 4 o 5 anni, si era chiuso positivamente.
Ma voi lettori è inutile che cerchiate quelle mura: esiste in Ballabio la P.za San Lorenzo, ma non la piccola, vecchia e caratteristica chiesetta che sorgeva dinnanzi al palazzo ora occupato banca e demolita circa 40 anni fa. Si deve però ricordare che fu proprio Don Gilardi che con buona ed impegnativa volontà ed attività riuscirà a mettere le prime basi murarie della Parrocchia che ora vedete possente e grande.


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